Clear Thinking – Recensione del libro di Shane Parrish

Clear Thinking è un libro di Shane Parrish, autore del blog Farnam Street, uscito nel 2023. Questa è la mia recensione

Qui parleremo di:

Clear Thinking: Turning Ordinary Moments into Extraordinary Results (qui per acquistarlo ad € 26,00 circa) è un libro di Shane Parris, fondatore ed autore di Farnam Street, blog da cui traggo enorme ispirazione.

Qui una recente intervista (in inglese) sugli argomenti del libro:

Sto per spiegarti cosa potrai trovare, e la mia opinione (“vale la pena acquistarlo?”)

Tempo stimato di lettura: 12 minuti

Contenuti del libro

Primi capitoli

È tutta una questione di energia:

  • questa, da un lato, ci serve per sorvegliare e difendere il nostro territorio (fisico o intangibile, come il nostro ego);
  • dall’altro lato, mantenere l’energia è un costo: chi perde il controllo, ad esempio in un momento di rabbia, consuma energia essenziale per la sua sopravvivenza.

Quattro sono gli istinti “mangia-energia” da tenere d’occhio:

  1. emozioni (siamo inclini alle emozioni, dunque mettiamo la ragione ed i fatti in secondo luogo);
  2. ego (difendiamo chi o cosa mette in discussione noi, la nostra persona, la nostra funzione, il nostro ruolo. Preferiamo sentirci nella ragione che essere nella ragione);
  3. sociale (conformarsi allo spirito del gruppo è naturale. Ma non significa che ciò sia razionale);
  4. inerzia (siamo creatori di abitudini e cercatori di confort: infatti, tendiamo a resistere al cambiamento e preferiamo ciò che ci è familiare. Quella sensazione del tipo “non ha senso cambiare, perché le cose vanno abbastanza bene da non rischiare di finire peggio“. In quest’ottica la coerenza diviene un valore da tutelare).

Quattro sono i rimedi a questi problemi:

  1. auto-responsabilità (ognuno è responsabile delle proprie azioni e reazioni. Allo stesso modo, devi guardare il mondo per quello che è e non per quello che vorresti che fosse);
  2. conoscenza di se stessi: come ho scritto nella homepage di questo sito devi ricordarti che esistono cose che conosci, cose che sai di non conoscere, e cose che non sai di non conoscere. Sviluppa, dunque, il tuo senso critico;
  3. self-control: tu e le tue emozioni siete due elementi distinti che non per forza devono stare insieme;
  4. fiducia in se stessi: credi fermamente nelle tue abilità e nel tuo valore rispetto gli altri.

Spesso le persone confondono la soluzione migliore con la soluzione migliore per loro stesse.

Capitoli successivi

Ci sono molti spunti interessanti in questo libro.

Chiariamolo: questo non è il classico libro di self help oppure un testo che serva a vendere corsi costosi dell’autore.

È qualcosa simile ai libri di Robert Greene (qui il libro che sto leggendo ora: The laws of human nature).

Vale la pena leggerlo anche per spunti come questi che seguono.

1) Settare gli standard: mostrami i tuoi modelli e ti dirò chi sei” è la sintesi del pensiero dell’autore. L’eccellenza è data dalle persone che frequentiamo + la pratica che svolgiamo.

Declinandolo diversamente:

Eccellenza = visione di come operano le persone che frequentiamo + l’applicazione pratica dei metodi e modelli che perseguiamo

Non permetto mai a me stesso di avere una opinione su qualcosa se non conosco gli argomenti dell’altra parte meglio di loro.
(Charlie Munger)

2) Conosci le tue debolezze:

Fallimento = piccoli errori ripetuti nel tempo

Successo = piccole vittorie ripetute nel tempo

Il tempo amplifica il tuo stato attuale, dunque ti conviene trasformarlo in un tuo alleato.

Il primo principio è che non devi ingannare te stesso. E tu sei la persona più facile da ingannare
(R. Feynman)

Ma perché non vediamo correttamente i nostri errori? Beh, ci sono tre ordini di problemi.

Il primo è che essi sono parte del nostro sistema di pensiero: ragioniamo erroneamente.

Il secondo è che essi ledono il nostro ego ed il fine ultimo, come visto sopra, è proteggere il nostro territorio, anche interno.

Il terzo è che abbiamo una prospettiva limitata del mondo circostanze, poiché di esso noi siamo parte.

Per gestire le tue debolezze puoi prevenirle; e puoi fare prevenzione quando riduci al massimo gli stimoli negativi.

Quelli principali sono: fame, rabbia, solitudine, stanchezza.

Il secondo modo per gestire le tue debolezze è quello di attuare regole automatiche.

Più in particolare, quello che devi fare è sostituire le decisioni con le regole.

Cosa significa? Beh, quando abbiamo una regola che ci siamo imposti noi non prendiamo decisioni.

E quando non prendiamo decisioni andiamo avanti con il pilota automatico, il che è più razionale.

Altre tecniche per gestire le tue debolezze:

  • immaginati che una troupe cinematografica ti stia seguendo per documentare il tuo successo. Come ti comporti?
  • crea frizione: aumenta quanto necessario per fare quel che sai contrario ai tuoi obiettivi (quel cioccolato non deve entrare in casa!)
  • aumenta lo spazio tra te e l’azione (declinazione del punto precedente in senso fisico);
  • cambia prospettiva

Come prendere decisioni migliori?

La decisione (inteso come valutazione per cui la scelta fatta è la migliore) è il risultato di un procedimento in cinque punti:

  1. definisci il problema
  2. esplora le possibili soluzioni
  3. valuta le opzioni possibili
  4. prendi una decisione
  5. esegui la soluzione migliore

… tutto bello. Ma in pratica?

1. Definisci il problema

Gli elementi sono due: che cosa vuoi raggiungere + che ostacoli ci sono nel percorso

L’ostacolo maggiore è la poca chiarezza; esso è superabile distinguendo (anche nella pratica) la fase di definizione del problema da quello della risoluzione del problema. Questo specialmente nelle riunioni di gruppo.

2. Esplora le possibili soluzioni

Come gli stoici facevano quella che chiamavano premeditatio malurum, ossia l’anticipazione dei problemi così da trovarsi pronti al loro verificarsi, dovresti partire da un’ottica problematica e domandarti

che cosa potrà andare storto?

Un’applicazione della Legge di Murphy, in fondo :)

Un’altra tecnica è il pensiero di secondo livello, di cui mi riprometto di scrivere un approfondimento, ma di cui puoi leggere molto e bene in questo articolo di Farnam Street che trovi qui.

Una terza tecnica è quella di superare il pensiero binario e, dunque, trovare una terza via che possa coniugare il meglio delle prime due.

In quest’ottica, puoi anche pensare nel senso di immaginare che una delle due opzioni alle quali hai pensato non esista più, per poi domandarti: “ora che faccio?”

3. .. e gli altri punti?

Al netto del terzo passaggio (dove la valutazione delle opzioni è attuata mediante la scelta corretta dei criteri, e l’applicazione), i punti seguenti non sono molto approfonditi. O, meglio, ritengo che tu possa approfondirli in autonomia.

Dunque, ti consiglio di acquistare il libro (qui) ed applicarlo.

Conclusioni: vale la pena leggerlo o no?

Sì.

Questo libro è una sintesi divulgativa, quindi per tutti, dei contenuti di Farnam Street, il blog dell’autore.

Tuttavia, ciò è riduttivo: a differenza di altri testi sulla stessa falsariga (mi viene in mente Ultralearning di Scott T. Young che trovi qui e che comunque consiglio) in questo testo trovi molti consigli pratici da attuare immediatamente e senza tanta filosofia.

C’è della ciccia :) e non solo “fuffa all’americana” (o all’italiana, o dubaina, o svizzera, vedi tu).

Mi piace l’approccio di fondo: non importa quali sono le risposte, se ti poni le domande sbagliate.

In questo libro trovi domande che vale la pena porsi, dunque lo approvo.

Fammi sapere cosa ne pensi, scrivimi.

Riepilogo i dati essenziali:

  • Editore: ‎ Cornerstone Press (5 ottobre 2023)
  • Lingua: ‎ Inglese
  • Copertina rigida: ‎ 288 pagine
  • ISBN-10: ‎ 1529915945
  • ISBN-13: ‎ 978-1529915945
  • Peso articolo: ‎480 g
  • Dimensioni: ‎16.2 x 2.8 x 24 cm
  • prezzo di copertina 18,09 euro
  • lo acquisti –> qui <– su Amazon (cliccando sul link, Amazon mi riconosce una piccola provvisione che utilizzerò per valorizzare questo sito; quindi grazie).

A presto,

Giovanni

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